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Sistema trasfusionale

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In Italia il Sistema trasfusionale è pubblico e fa parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Eroga prestazioni di diagnosi e cura di medicina trasfusionale e realizza attività di raccolta e produzione di emocomponenti ad uso trasfusionale (globuli rossi, piastrine, plasma), compresa la raccolta del plasma destinato all’industria per la produzione di farmaci plasmaderivati, e il trattamento e la conservazione delle cellule staminali emopoietiche. 

Principi e competenze del Sistema trasfusionale

Il sistema trasfusionale nazionale è fondato su questi principi:

  • donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima  e gratuita del sangue e dei suoi componenti
  • realizzazione dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci emoderivati
  • tutela della salute dei cittadini attraverso il raggiungimento di condizioni uniformi del servizio trasfusionale su tutto il territorio nazionale
  • gratuità del sangue e dei suoi componenti per tutti i cittadini
  • sviluppo della medicina trasfusionale e dell’utilizzo clinico appropriato degli emocomponenti e dei farmaci emoderivati
  • autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti: è un obiettivo nazionale sovraregionale e sovraaziendale non frazionabile, per il suo raggiungimento è richiesta la collaborazione delle regioni e delle aziende sanitarie.

Inoltre comprende le attività di:

  • promozione del dono del sangue
  • raccolta di sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche autologhe, omologhe e cordonali
  • qualificazione biologica, validazione, conservazione e distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti
  • attività di medicina trasfusionale e produzione di medicinali emoderivati ottenuti dal plasma nazionale.

Ministero della Salute

Il Ministero della Salute svolge le funzioni di indirizzo e programmazione del settore trasfusionale e si avvale del Centro nazionale sangue per le funzioni di coordinamento e controllo. Tali funzioni, specificate nell’articolo 10 della legge 219/2005, comprendono:

  • l’attività normativa di indirizzo del settore e di adeguamento alla direttive comunitarie
  • la programmazione, a livello nazionale, dell’autosufficienza e delle attività trasfusionali compresa la produzione dei medicinali emoderivati ottenuti dal plasma nazionale
  • la definizione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria uniformi e dei relativi criteri di finanziamento per le attività del servizio trasfusionale nazionale
  • la promozione della ricerca e sperimentazione in campo trasfusionale, con il Centro nazionale sangue
  • le attività di promozione della donazione, in accordo con le associazioni di volontariato.

Presso il Ministero opera anche la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale (art 13 della legge 219/2005), organo consultivo del Ministro, oggi riorganizzata come Sezione tecnica trasfusionale del Comitato tecnico sanitario ai sensi del DPR 28 marzo 2013, n 44.

Centro nazionale sangue

Il Centro nazionale sangue (CNS) è stato istituito con decreto del Ministro della Salute del 26 aprile 2007. Ha iniziato il mandato il 1° agosto 2007. Il Centro nazionale opera presso l’Istituto Superiore di Sanità e rappresenta l’organo tecnico di cui si avvale il Ministero per le attività trasfusionali.
Svolge funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico del sistema trasfusionale in attuazione delle disposizioni nazionali e di derivazione europea. Le funzioni del CNS comprendono:

  • supporto alla programmazione regionale e nazionale
  • funzioni di vigilanza e controllo
  • promozione della formazione e della ricerca scientifica nello specifico ambito.

Il CNS poi coordina il SISTRA (Sistema Informativo del Sistema Trasfusionale) che raccoglie ed elabora le informazioni, acquisite attraverso i flussi informativi regionali (strutture anagrafiche, raccolta, produzione e utilizzo del sangue e dei suoi componenti, programmazione del fabbisogno, etc.), che costituiscono la base per la definizione del Programma annuale di autosufficienza nazionale.
Inoltre, il SISTRA prevede un sistema di indicatori per l'esecuzione di analisi approfondite dei fenomeni che hanno rilievo clinico, epidemiologico e gestionale nell'ambito trasfusionale.

Strutture regionali di coordinamento

Le Strutture regionali di coordinamento (SRC) sono individuate dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano per garantire il coordinamento delle attività trasfusionali, dei flussi di scambio e di compensazione nonché il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi e delle finalità della legge 21 ottobre 2005, n. 219. Tali obiettivi riguardano la qualità, la sicurezza e, in particolare, l’autosufficienza del sangue.
Le Strutture regionali garantiscono, in raccordo e con il coordinamento del Centro nazionale sangue, l'efficace ed efficiente gestione dei rispettivi sistemi regionali, attraverso attività di programmazione, coordinamento, controllo tecnico-scientifico e monitoraggio, rendendo omogenei i livelli di qualità, sicurezza, standardizzazione e appropriatezza.

Servizi trasfusionali e unità di raccolta

I Servizi trasfusionali autorizzati da Regioni e Province Autonome sono 278 per lo più organizzati in forma dipartimentale. Tali Servizi sono strutture ospedaliere dedicate alla gestione delle attività trasfusionali: dalla donazione alla trasfusione fino alle segnalazioni di emovigilanza, svolgono anche attività assistenziali e di produzione di emocomponenti.
Le Unità di raccolta che sono circa 1.300 sono gestite, singolarmente o in forma aggregata, dalle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue convenzionate con le Regioni, secondo lo schema tipo dell'accordo Stato Regioni del 14 aprile 2016 che stabilisce anche le tariffe di rimborso per le attività associative. Sono autorizzate dalle Regioni o Province autonome competenti e operano sotto la responsabilità tecnica del Servizio trasfusionale ospedaliero di riferimento.

Associazioni e Federazioni dei donatori

Come stabilisce l’articolo 7, comma 2 della Legge 21 ottobre 2015, 2019 "le associazioni di donatori volontari di sangue e le relative federazioni concorrono ai fini istituzionali del Servizio sanitario nazionale attraverso la promozione e lo sviluppo della donazione organizzata di sangue e la tutela dei donatori".
Le Associazioni e le Federazioni di donatori hanno un ruolo fondamentale nel sistema trasfusionale nazionale, in accordo con le istituzioni e le strutture trasfusionali di riferimento regionali e locali, per il raggiungimento del fabbisogno nazionale di emocomponenti e di emoderivati.
Le Associazioni inoltre garantiscono la promozione della donazione, la tutela del donatore, la chiamata alla donazione secondo la programmazione con il servizio trasfusionale di riferimento, contribuendo alla diffusione delle cultura della donazione.

Per approfondire: AVIS-Associazione volontari italiani sangue, CRI - Croce rossa italiana, FIDAS- Federazione italiana associazioni donatori di sangue e FRATRES-Consociazione nazionale dei gruppi donatori di sangue

 


Data di pubblicazione: 12 giugno 2019 , ultimo aggiornamento 12 giugno 2019


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